giovedì 3 gennaio 2013

Tramonto multicolore

Milano, stazione di Rogoredo, binario 8, un Frecciarossa si ferma, fa salire e scendere i propri passeggeri e riparte, con il suo carico di storie non raccontate e di ignoti viaggiatori; non è il mio, io aspetto l'amaranto Italo per l'ennesima trasferta toscana. Ho una discreta dose di stanchezza addosso, ma c'è un persistente sorriso a far compagnia a quella stanchezza.


La stanchezza arriva da tre giorni felicemente movimentati vissuti appieno nell'ormai mia Milano; tre giorni colmi di sorrisi, di risate, di emozioni, di musica, di tramonti; tre giorni in compagnia di amici nuovi, divertenti e ritrovati; ma come è nato tutto ciò?

Prendi sette amici, cinque dei quali accomunati da una forte e radicata passione per la musica, due microfoni, due chitarre, una batteria ed un discreto numero di birre. Prendi gli stessi amici e chiudili una sera in un appartamento a cucinare una cena (solo apparentemente) light dopo una passeggiata per il centro, tienili a ridere e scherzare fino a notte fonda. Prendi nuovamente parte di quegli amici e portali ad un brunch tipicamente americano, ad apprezzare un tramonto spettacolare dalle terrazze del Duomo, alla mostra di Picasso e poi a cena con un'altra mezza dozzina di simpatici elementi.

E per fortuna c'è chi innesca piacevolmente queste carambole di eventi, chi riesce più o meno consapevolmente a muovere e concentrare amicizie e passioni, tramonti e risate; c'è chi, con un gesto gentile e quasi naturale, riporta un po' di serenità tra le nuvole.

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