venerdì 11 gennaio 2013

Gentlemen, start your engines


Macchina lavata. Cera data. Pare l'incipit del mio romanzo ed in effetti lo è. C'è la Mito rossa, anche lì, molto simile a lei. Se non uguale. Forse hanno pure la stessa targa.
Insomma, sono gemelle. Pure il protagonista è gemello del sottoscritto, pure con la stessa professione.
Solo che qui ho un navigatore e anche una zavorra, un bel carico di emozioni. E una storia finita, in effetti, che nego a me stesso: vero Diletta? 
Si va a Sestola, dove l'anno scorso ci giocavamo (peraltro molto bene) l'inizio, il primo ritardo e spavento degno di un ETR di Trenitalia. Ovviamente, quest'anno sono terribilmente in anticipo.
E non mi ricordo nemmeno che cosa ho combinato ieri.
Non riesco a capire come mai non posso fare a meno di ricordare, ancorché io tenti di dimenticare i ricordi belli mi tirano uno schiaffo.
Di notte sogno, troppo. Ma almeno ho lo Zetaquattro nel sogno ricorrente. Badiamo sia la volta buona, almeno per la macchina nova.
Statale Porrettana, modalità rally advanced.
Le Pzero Corsa sono effettivamente affaticate. 
Sembra quasi che io stia per correre una corsa a Daytona Usa, grande gioco, dove però non posso sbattere nessuno contro  il muro facendo fare un mega cappottamento.
Sembra quasi un rally che tanto mi manca seguire, sembra quasi che stiamo per attaccare i punti di corda delle curve difficili senza una minima ragione. E forse è così.
Azzero i bassi desideri che hanno una serie di precise protagonise, appoggiando le gomme sulla zanella e la navigatrice che come sempre, con fiducia cieca dice: mi fido Andre. Certo, come no. 
Prima o poi ci rimettiamo le penne se si pigia in questa maniera.
Non ha senso.
Nulla ha senso.
Si parte, ovviamente. Si parte ancora.
Si parte alla ricerca del pensiero positivo, su in montagna. Si parte, si ama. 
Evviva l'amore. Magari fosse corrisposto. 
Per quanto io possa forzarmi, ci riesco male.
Non vorrei a dire il vero forzarmi più: ma non deve essere unliaterale.
Citando Alessandro Muratori, si parte carichi di speranze, ma si arriva vuoti al capolinea.

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