lunedì 7 gennaio 2013

Sensazioni



Non ho mai pensato male, negli ultimi 2 mesi. Forse mezza volta, ma è un gigante passo avanti, del tutto ignorato da chi dovrebbe aver voglia di vedere il cambiamento.
Mica sono tutti dei fuscelli e delle canne al vento come me, quando perdono i giocattoli. 
Comunque non è cambiato niente nelle intenzioni altrui. Giustamente ha deciso, e una persona razionale, quando decide, non torna indietro tanto facilmente.
E ora?
Ora ci sono contatti rifuggiti a velocità astronomica, con altre donne, navi disincagliate che viaggiano ad andatura ridotta e beccheggiano parecchio, desideri anche piuttosto inconfessabili che di colpo si risvegliano, i ricordi di viaggi dell'anno scorso (ah, cavolo, un anno fa preciso ero alle terme di Merano, bella roba), le frenate bruschissime nei tratti nebbiosi, la guida distratta, e una precisa sensazione che non riesco a scacciare.
Non sto parlando delle sensazione di qualcuno che si riaccoppia col proprio passato.
Anzi, se lo facesse forse sarebbe la fine di tutto questo vortice, il degno coronamento di qualcosa per cui, alla fine potrò dire avevo ragione.
La ragione è dei coglioni, ci rientro a pieno nella categoria.

E' una cosa molto più limitata ed embrionale: ho la terribile sensazione che lei non sia corrisposta e che per qualcuno ci sia sempre e comunque (quando sono stato relegato all'ultimo posto) e che non sia nemmeno possibile raggiungere tale livello di intensità sentimentale per me nella vita di qualcuno.
Più volte mi è capitato di perdere contro persone tecnicamente inferiori ma che magari costituivano il massimo per chi avevi prima accanto tu, piccolo eroe di provincia acclamato dalle folle di giovani colligiani e non.

Si perde, per carità. Io ne ho vasta esperienza, anche perché mi sono sempre costretto a correre "in rimonta".
E' come se la Panda ad andatura regolare avesse perso contro la Gran Cabrio che rincorreva km dietro. 
Ognuno quando vede o immagina la propria ex fidanzata con uno se lo domanda come faccia a starci, in un impeto di ricerca smodata dei difetti altrui.
E' normale, e quanto mai doveroso.
Devo dire però che questa sensazione non è così pressante, dopo la Missione ultima.
Certo, si è distrutto il tasso di infallibilità della Missione, quella che presupponeva una ripresa delle speranze. Non definirei l'ultima Missione un fallimento: la definirei utile al sottoscritto e basta. Utile alla svolta.
Quello che so io sull'amore è che se si pensa a una persona, la si ricerca....qualcosa c'è.
Magari ho capito male, essendo scevro e del tutto avulso da strani giochi. Ma io stavolta non rincorro. Mi rimetto in gioco, ma non rincorro.
La Missione del 29 dicembre è stata l'ultima. E così sarà.
Si cambia, anche se la nave va ad andatura ridotta.
Si cambia rotta, come sempre.
Lo dico sin troppo spesso e invece sono sempre lì, che a parole urlo Oh ragazzi ma chi se ne frega, full steam ahead, e nei fatti non attendo che una telefonata, la famosa buonanotte, oppure, e questo sarebbe ancora meglio, un nuovo faro che mi illumina la lenta ed estenuante navigazione.
Mi ero illuso di aver trovato pure quello, un instant classic delle mie fasi post traumatiche.
Per un attimo sono stato mosso dalla voglia di fiondarmi a capofitto in un corteggiamento sfrenato, che sarebbe stato fine a se stesso.
E allora tiro i remi in barca e proseguo lento, lentissimo, in attesa di quella frase dirimente e bella.
Un sono innamorata o, magari, sono innamorato io. Oppure della buonanotte e della voglia di sentirsi (sogna, vai, cretino).

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