venerdì 25 gennaio 2013

La notte delle note blu

Era una serata fredda di gennaio a Milano; scendo sotto casa e appena esco dal portone del condominio una pioggerella ghiacciata mi investe ricordandomi, se ce ne fosse stato bisogno, che il meteo per quella sera aveva previsto qualche fiocco di neve. Attendo per alcuni minuti, rinchiuso nel mio caldo giaccone scuro tecnico, comprato per affrontare l'inverno lappone prima ancora che certi marchi fossero sdoganati nelle grandi città diventando di moda, finché la mia pilota di quella sera arriva e si ferma davanti a me per farmi salire.

Neanche a farlo apposta, appena partiamo la pioggerella ghiacciata si trasforma gradualmente in candidi fiocchi; la neve ci accompagna per non più di dieci minuti lungo gli alberati viali di circonvallazione del capoluogo meneghino, fino a scomparire a destinazione quasi raggiunta; quello che non è scomparso, però, è il fastidioso freddo umido tipico della Val Padana. Ma in fondo non importava, c'era un emozionante concerto che ci aspettava al Blue Note, oltretutto, come avremmo scoperto qualche minuto più tardi, in diretta su Radio Montecarlo per alcune sue parti.

Un presentatore d'eccezione, Nick The Nightfly, sale sul palco ed annuncia l'imminente entrata in scena degli Incognito, storica formazione del panorama acid-jazz internazionale, più e più volte rimaneggiata nei suoi densi e girovaghi trentatrè anni di storia, tanto che, del gruppo iniziale, solo il leader Bluey è rimasto a tener fede al nome ed allo spirito (e che spirito!) della band. Bastano le prime note e tutto il mondo esterno si eclissa e l'attenzione si concentra in quei pochi metri quadri coperti di talento musicale allo stato puro.

Seguono un'ora e mezza di suoni e ritmi estremamente coinvolgenti, al limite dell'ipnotico, col corpo che segue automaticamente le vibrazioni magistralmente amplificate dal setup fonico del locale, non a caso ritenuto il più rinomato del suo genere in Italia; un'ora e mezza di melodie mai banali e mai vecchie, che mai avrei voluto finissero.

Quei suoni, quei ritmi e quelle melodie, per noi, sono finite lì, in quella magica serata. Ora però ci sono altri suoni, altri ritmi ed altre melodie che iniziano timidamente ad infiltrarsi nella mia vita ed a colorarla nuovamente di tutte quelle sfumature policrome che solo la musica riesce a regalarmi.

E forse è solo il sintomo di una vita che non aspettava altro che questo per riprende a sorridere, con la speranza che quest'attesa, ora, possa venir armoniosamente ripagata...

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