giovedì 6 giugno 2013

The thirty second June 4th


Strada statale 1 Aurelia, 120km/h. Sotto il sedere non c'è la Mito, un tempo Eroica, bensì la Spider, new entry del parco macchine di casa.
La Spider ebbe la sua prima immatricolazione in un anno in cui son nate tante persone importanti che conosco, ora sparite. Lei è un'Alfa Spider Veloce 2000 ultima serie, quella perfezionata, quella che ha un motore che non finisce mai, quella che sa bene dove andare, e che istiga alla velocità.
E' un ammasso di radica di noce, vernice rossa, pelle beige pregiatissima, che sfreccia su questa strada, l'Aurelia, altrettanto vintage.
Procede, questo sogno realizzato, con la cappotta aperta, sempre più veloce, verso casa.
Da Roma a Grosseto ci andai tempo fa, con la Mito da poco Eroica, e una donna tanto amata accanto. La strada era questa, da Torreimpietra si prende poi l'A12 e si va su su su per Orbetello, Grosseto e di lì sulla famosa 223 verso casa. 
Accanto c'è mio padre, che è pure salito sul pullman per 3 ore per godersi lo spettacolo.
Il motore è perfettamente a punto, la vettura grazie al vecchio ponte rigido posteriore che fa molto anni '60 galleggia in curva. E' adatta, perfettamente adatta alla mia guida che vive di traiettorie senza sporcature inutili.

Ci siamo capiti subito io e lei. Subito.
Pure il mio anziano babbo si commuove per le sensazioni che le persone veramente appassionate di macchine vere sanno provare.
Il non plus ultra è sotto di me, ancora una volta.
Dopo quarant'anni risale lui su una spider.
E vabbè, così è se vi pare, ho spendicchiato. 
Siamo veloci come il vento, come la gente che ci guarda attonita da quanto è bella questa macchina. Ma non è questo che mi interessa.
Ho il portachiavi personalizzato.
Manca qualcosa. O qualcuno. Eh già. Qualcuno che avrebbe apprezzato. 
Pace. La Laguna di Orbetello in questo sole si stende accanto a noi. 
Si estende come la mancanza che quotidianamente si fa spazio in me. Non è una mancanza malinconica ma sorridente, che passerà pian piano. 
Il rombo del famoso due litri Alfa è qui, potente come pochi, che tenta di insinuarsi nei miei pensieri, mascherati dai Ray Ban e vivi in me come non mai.
Tuttavia non riesce a vincere la battaglia con la mia mente. Troppo difficile, in effetti. 
Grosseto è a sinistra come sempre, a sempiterna memoria di centinaia di litri di benzina bruciati invano. La Spider Veloce prosegue ottemperando all'aggettivo che la contraddistingue, portandosi dietro i pensieri e i ricordi di questo strano periodo che non ha bussato alla porta prima di entrare e si è piazzato lì, senza volersene andare.
Povero me (in effetti ho speso). Sono curioso di sapere adesso cosa e come mai le persone passano e se ne vanno, passeranno e se ne andranno come sempre. Non ho risposte come sempre.









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