lunedì 24 giugno 2013

53 minuti di ritardo

...tanti ne aveva il treno su cui sto ancora viaggiando, mentre ripartiva sotto il cielo grigio da Pescara Centrale nel primo pomeriggio di questo primo lunedì d'estate; sul binario a salutarmi c'era l'Amico che negli ultimi 12 anni forse più di tutti ha capito, rispettato, e perché no più di qualche volta anche apprezzato, i silenzi miei e dei luoghi che amo. Al suo fianco l'ottima e fedele compagna; le fedi lucide e splendenti da appena due giorni alle loro dita.

"Ho letto la letterina... ringrazio ogni giorno di aver sentito quella volta...". Trattengo a fatica le lacrime (e a dir la verità non sono proprio riuscito a trattenerle del tutto...) quando leggo il messaggio che mi giunge in questo vagone che nel frattempo si è popolato, seduto nel mio posto 13B, mentre il treno continua a correre nella pioggia forte senza riuscire a recuperare il grande ritardo accumulato a Termoli. E ripenso a quell'abbraccio sul binario, forte come mai altre volte.

Ripercorro ancora gli ultimi giorni con la mente, come mio solito al contrario; i cornetti enormi, gli ultimi scorci della Majella da Bucchianico, i Queen ad accompagnare i nostri trasferimenti nella comoda Delta rosso lava ("...eh? vuoi dire che non è nera?") nelle mani del fido Mauro; le montagne di arrosticini seguite dal cheesecake alla nutella, i bagni fanciulleschi in mare ("...andare in acqua ci toglie quindici anni..." "...ma se già sembra che torniate a venti quando venite in spiaggia?!??" "appunto... togline altri 15!"), le parole crociate a quattro teste, il gelato, la crema al pistacchio, le linguine allo scoglio, le partenze della mattina coi primi abbracci... tutto questo in appena ventiquattr'ore.

Ed il giorno prima? Beh, a parte le lacrime di gioia e le emozioni credo ci sia poco altro da descrivere... Sì, ho cantato... sì, ho pianto sommessamente quando la sposa è entrata in chiesa e ha raggiunto lo sposo... sì, ho rivissuto memorie di tempi e vacanze andate... sì, ho trovato comunque il modo di sognare... sì, sono rimasto comunque legato a pensieri che non mi lasciavano staccare del tutto... sì, in fondo sono sempre io, coi miei minuti (quando non ore, giorni, mesi o anni) di ritardo sulla vita, anche se questo treno, ora nel sole emiliano di fine giornata, sta cercando disperatamente di recuperarlo, quel ritardo, non riuscendoci.

Ma quel pomeriggio di relax al mare e quell'abbraccio forte e sincero mi hanno ricordato che per certe persone e certe Amicizie i tempi e le distanze sono e saranno sempre relativi.

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