...tanti ne aveva il treno su cui sto ancora viaggiando, mentre ripartiva sotto il cielo grigio da Pescara Centrale nel primo pomeriggio di questo primo lunedì d'estate; sul binario a salutarmi c'era l'Amico che negli ultimi 12 anni forse più di tutti ha capito, rispettato, e perché no più di qualche volta anche apprezzato, i silenzi miei e dei luoghi che amo. Al suo fianco l'ottima e fedele compagna; le fedi lucide e splendenti da appena due giorni alle loro dita.
"Ho letto la letterina... ringrazio ogni giorno di aver sentito quella volta...". Trattengo a fatica le lacrime (e a dir la verità non sono proprio riuscito a trattenerle del tutto...) quando leggo il messaggio che mi giunge in questo vagone che nel frattempo si è popolato, seduto nel mio posto 13B, mentre il treno continua a correre nella pioggia forte senza riuscire a recuperare il grande ritardo accumulato a Termoli. E ripenso a quell'abbraccio sul binario, forte come mai altre volte.
Ripercorro ancora gli ultimi giorni con la mente, come mio solito al contrario; i cornetti enormi, gli ultimi scorci della Majella da Bucchianico, i Queen ad accompagnare i nostri trasferimenti nella comoda Delta rosso lava ("...eh? vuoi dire che non è nera?") nelle mani del fido Mauro; le montagne di arrosticini seguite dal cheesecake alla nutella, i bagni fanciulleschi in mare ("...andare in acqua ci toglie quindici anni..." "...ma se già sembra che torniate a venti quando venite in spiaggia?!??" "appunto... togline altri 15!"), le parole crociate a quattro teste, il gelato, la crema al pistacchio, le linguine allo scoglio, le partenze della mattina coi primi abbracci... tutto questo in appena ventiquattr'ore.
Ed il giorno prima? Beh, a parte le lacrime di gioia e le emozioni credo ci sia poco altro da descrivere... Sì, ho cantato... sì, ho pianto sommessamente quando la sposa è entrata in chiesa e ha raggiunto lo sposo... sì, ho rivissuto memorie di tempi e vacanze andate... sì, ho trovato comunque il modo di sognare... sì, sono rimasto comunque legato a pensieri che non mi lasciavano staccare del tutto... sì, in fondo sono sempre io, coi miei minuti (quando non ore, giorni, mesi o anni) di ritardo sulla vita, anche se questo treno, ora nel sole emiliano di fine giornata, sta cercando disperatamente di recuperarlo, quel ritardo, non riuscendoci.
Ma quel pomeriggio di relax al mare e quell'abbraccio forte e sincero mi hanno ricordato che per certe persone e certe Amicizie i tempi e le distanze sono e saranno sempre relativi.
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