domenica 9 giugno 2013

La vera verità (o per lo meno la mia).


Ci sono momenti in cui le sere passano, e senti il bisogno di puntualizzare qualcosa. Non capisco come mai, ma ho una pressante necessità di chiudere un capitolo dentro di me, esponendo, come mai fatto prima in vita mia, la verità dei fatti su un determinato argomento che sta diventando fritto e rifritto dentro di me.
Ne sento la necessità in quanto credo che sia opportuno mettere un punto ad una cosa che ormai diviene desueta, e invitare la controparte ad una riflessione serena e concreta.
Lo sanno i lettori abituali (e qui mi concedo un momento di gasamento alla Coelho, autore che peraltro non mi piace granché in quanto parecchio commerciale), che la guida stimola le riflessioni.
E puntualmente, le prime favorite dal Duetto che deve essre guidato come nessun'altra macchina che ho avuto, arrivano. 
E' festa rinascimentale a Colle oggi. Il campanile del Duomo svetta tra i cirri che ancora il frescolino trascinato tiene lassù, con uno stupendo effetto che fa sembrare il cielo un canovaccio blu costellato di fili di seta.
Le comparse rinascimentali sorridono, e io saluto i Carabinieri sorridendo.
Dentro di me sento la mancanza di quel nuovo che avanza sempre con maggiore forza e mi trascina via sempre più avanti: prima o poi dovrò far digerire a me stesso anche questo aspetto.
Difficilmente vado avanti come sono andato adesso, con la dimensione dell'"oltre" che pochi, in primis proprio io, si aspettavano.
Non ho avuto il coraggio di dirlo a molti, sinceramente. La motivazione è che comunque a tratti si smette di sperare di ritrovare la felicità e invece, di colpo, la si ritrova.
Passato e futuro figurativamente e letteralmente siedono accanto, e questo è anche normale. Quando il passato si alza rimane comunque il futuro a costruire ed elaborare i sogni, a metterli in una valigia, a caricarli in macchina e sparare un road trip lunghissimo tra Austria Slovenia e Croazia. 
Sperare era la parola chiave, forse sbagliata anche se un cuore infranto non può essere criticato. Lo era fino a poco fa. 
Costruire è quella necessità, imperativamente categorica, di adesso. 
Comunque è ora di centrare il nodo dell'argomento del post: la verità.
Cosa mi è rimasto di quel passato che si è seduto ed è andato via?
Lo dico subito: una perfetta conoscenza del tratto appenninico dell'A1, una rarissima Spider Veloce d'epoca in garage per riprendersi, molta amarezza, e tante lezioni imparate.
Nel percorso che sto facendo, mi sono accorto che dovevo dirla questa verità ed esprimere quel che penso.
Fa bene all'ansia che provo ogni giorno, regolarla e controllarla diviene obiettivo primario.
La mia vita è questa, adesso: assume connotati interrogativi, in effetti, su quel che sarà il prossimo futuro in ogni campo.
"...That part was fun but now it's over, why can't I just leave the stage?..." canta Phil Collins. E' stato bello e divertente recitare la parte di quello che in modo indistruttibile reggeva ogni conseguenza delle proprie azioni, come un debitore nel vortice delle spese legali ed esecutive.
Debitore, ecco cosa mi sono sentito, e probabilmente la cosa aveva un certo fondamento. 
E' vero che l'amore muove le montagne, che il destino ti fa ritornare, ti fa vivere di nuovo ecc.  Tuttavia, per me va aiutato. E non l'abbiamo per niente ausiliato nel suo lavoro, ma questo è chiarissimo. 
In fondo, le cose da risolvere, non solo per me, c'erano e ci sono ancora. Le abbiamo fatte diventare insormontabili, grazie a mille remore e altre
Quello che seriamente mi dispiace, e lo dico adesso che siamo usciti a tutto gas da questa nuvola con un aereo supersonico, è che sia stato dato peso alla paura e non alla voglia di riprendere davvero le cose come si deve.
Probabilmente, in un momento preciso, ci saremmo pure ritrovati.
L'ho in mente in modo del tutto nitido. Conosco il quando e il come.
Alle volte il giudizio degli altri, la paura,  la rabbia ancora repressa e mai tirata fuori, vincono. E tu, cavaliere oscuro dalla spada spuntata, non puoi niente nonostante la tua manifesta superiorità razionale.
Mi sono sentito una vergogna da non ostentare, per la cronica e costante paura di subire critiche. Eppure andavo, su e giù, facendo fuori treni di gomme (a proposito: addio Pzero Corsa, benvenute cattivissime Hankook) interi e acquisendo un senso della traiettoria ancora migliore.
Non ho rimpianti di non aver tentato, seriamente. Qualcuno dovrebbe averli, belli pressanti come una spada di Damocle, ma evidentemente siamo tutti diversi in questo mondo.
E' qui che vorrei cascasse l'accento della riflessione: con la paura, con la soggezione dell'altrui giudizio si va da pochissime parti. 
Stranamente, però, certe apparenti sconfitte aprono nuovi orizzonti, con una consapevolezza diversa e maggiore, con l'idea che la vita può sempre essere migliore con o senza chi ci ha fatto battere il cuore.
Vorrei fosse una riflessione del tutto condivisa questa, ora che il "nuovo" nelle nostre vite avanza velocemente e non può che farmi piacere. In fondo, questa verità non l'ho mai detta, non l'ho mai elaborata. Ci sono cose che comunque le senti dentro di te, in un modo inspiegabile. E io le sento e le ho sentite, come non mai. E' innegabile che ci siano, nonostante gli altrui impeti negazionisti e riduttivi di quel che costituisce quel sentimento. 
Non c'è nessuna critica perché in questo campo ognuno fa quel che si sente e magari alle volte uno dice è stata la mia fortuna. Non io, però ne esco arricchito, con spunti di riflessione che vorrei facessero tante persone. In fondo, uscire dal seminato serve un po' a tutti, come l'ho fatto io. 

L'amaro lascia spazio al dolce e alle idee che ci si fanno di un determinato finale lontano, dei muri alzati da chissà chi e chissà cosa, dal fatto che essere pilota ecc. non porta a nulla.
Mi manca una compagnia stabile di amici adesso per fare mille cose che indietro ho perso, per recuperare il tempo perduto.
Comunque, tanto dovevo, ecco la mia verità in materia.
Spero che chi legge capisca quello che intendo senza malizia né cattiveria.
Ora, è tempo di "nuovo". Purtroppo o per fortuna.

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