giovedì 20 giugno 2013

Spartiacque

SS223, tratto in Direzione opposta e contraria, estate in arrivo di colpo, 110km/h. Il km 71 di questa storica strada, ancorché ad oggi svilita di ogni contenuto perché il passato è passato e il futuro mi aspetta. 
Comunque, capita che ti trovi in un lungo periodo di patologico stato di ansia, fatto da insicurezze che non fanno dormire, da persone prese e messe lì dove non devono stare e a cui vorresti dire tante parole, ma non riesci.
Baricco, in Castelli di Rabbia, libro molto particolare che trasuda il ribollire di storie al limite del surreale, direbbe:
Maledizione. Con tutto quello che uno vorrebbe dire...
E invece niente, non esce fuori niente.
Si può essere fatti peggio di così?

Succede che, di colpo, arriva dal niente qualcuno che ti conferisce fiducia, e si apre, col cuore e con le parole, ti racconta la sua vita affidandosi a te, per farti fare tesoro dell'esperienza acqusita nella sua trentaduenne vita.
La ventata di autostima che ne consegue è totale, pregnante, calzante.
E tu, cara V., vorrei fossi orgogliosa perché mi hai indicato la porta della felicità, del fregarsene degli altri, dell'andare avanti meglio di chiunque altro. Alle volte gli amici danno valore a ogni singola tua fibra, quando tu, soggetto impegnato a fare spadate coi fantasmi, colpisci sempre l'aria e qualche volta infliggendoti un taglio forte e non ti accorgi di quanto vali.

"Sei l'Andrea del Duetto o quello della Mito?" tuona la persona maschile targata Padova che seguirei in capo al mondo e che mi mancherà, nel suo solito tirar fuori perle di saggezza in poche parole.
"Sono quello del Duetto ma vado con la Mito perché ho il contagiri a riaccomodare".
E' qui la differenza.
Devo essere quello del Duetto che guida la Mito, non quello della Mito che guida il Duetto.
Vento di novità vuol dire vento di miglioria.

Ricordo una sensazione ben precisa.
E allora seguo il cuore, senza mezzi termini, senza compromesso alcuno, senza chieder pareri, senza una parola di troppo agli altri.
Chi ha orecchie per intendere, stavolta intenda.

1 commento:

  1. io non sono orgogliosa di me. Sono orgogliosa di come tu stia reagendo, crescendo e dimostrando la tua stoffa. Guida la Mito per la ventata di novità e di attualità che ti appartiene, ma rimani sempre l'elegante signore dall'animo nobile.
    V.

    RispondiElimina

site stats