sabato 8 giugno 2013

Prince


I love you my Prince. Ricordo che questa frase uscì su Facebook in un tempo non molto lontano se si guarda il calendario, ma molto distante come modo di pensare, come felicità e come azioni svolte.  
Oggi l'utilitaria è a cambiare le gomme.
Pareva fosse destino, e probabilmente, con la solita inconcludente voglia di dimostrare chissà che, l'avevo detto a tutti che era la volta buona.
Nel mio cuore, forse lo credevo, che fosse destino.
Qualcuno, che se non ricordo male era Romano Battaglia, diceva: Bisogna seminare un carattere per raccogliere un destino.
A tratti è meglio star zitti, forse, per non far male agli altri.
Colpa di questi stupido carattere esuberante per mascherare chissà cosa. 
Eppure ho dato avvio ad un percorso. 
Il pensiero inevitabilmente casca lì, dove sempre, e non c'è spider che tenga. Fendo l'aria col musetto rosso della Spider Veloce, e mi domando se credo nel destino.
Ci credo.
Eppure so benissimo che vorrei sbloccarmi e sbloccare tutto quello che è accanto.
Ora gli orizzonti sono diversi. La priorità n.1 che diceva Silvia è quella da ottemperare. E allora si vive, di nuovo, anche col sorriso, con punte addirittura di felicità quasi inaspettata.
Ci sono notti che non racconteremmo mai agli amici, perché abbiamo paura che ci giudichino, in fondo tu all'esterno dai un'immagine di te che non corrisponde esattamente alla realtà. 
In realtà loro lo sanno che non è così e accolgono a braccia aperte i tuoi miglioramenti o per lo meno la volontà di esser meglio. 
Si corre pieni di tristezza verso obiettivi che non sappiamo nemmeno se raggiungeremo, o, peggio, si rincorre un risultato che "...al massimo può essere un pareggio...".  Pareggiare non è da me: forse perdo, ma lo faccio comunque avendo tentato.
E stavolta, in questa strana figura ibrida contro cui mi trovo a competere mi fa sorridere. Ho un fratello del nordest che mi dice cosa fare anche se non si stima per niente, ma non si convince di essere una persona unica.
Mi ha aiutato molto in questo frangente, a tener su l'autostima, anche se studia sempre e ha da fare. 
Ci sono notti, in cui Faster degli Within Temptation accompagna una apparentemente trionfale galoppata, e tu arrivi nelle "zone esplorate", sfiori i 200km/h con un aggeggio che sembra galleggiare sulla strada dai troppi anni senza accorgertene perché la via non scorre, non ne vuol sapere, e le nuvole lontane minacciose di qualcosa che è avvenuto troppo di recente esercitano il proprio potere di incutere timore agli automobilisti, a chi ha la casa che rischia di allagarsi, e allo stesso tempo infondono speranza nelle piante di rinascere e di alimentarsi.
Tutto questo mondo che corre, vive e muore, con le macchine che vanno sempre più piano per la benzina costosa, con la gente che non sorride più, con i colori che lasciano spazio a sin troppe tonalità di grigio, non mi va più bene.
Non mi va di ritrovarmi una sera con una telefonata in cui mi si dice che chi ho accanto non ha più la minima voglia di lottare.
Rifletto indipendentemente dalle circostanze attuali, nonostante i vani e molteplici tentativi di rimettere in sesto le cose, dal mio voler essere "...troppo..." coerente al modello che gli altri vogliono e non a quello che voglio io. . 
Troppo, ecco il problema. Troppo presente, troppo dolce, troppo insicuro alle volte, troppo ferrato su certi argomenti da far star zitte le persone. Troppo, appunto.
La bagarre prosegue. Non la si vede all'esterno, perché faccio di tutto per non far apparire come sto. Ma ho sempre paura di chi è là, vicino.
E ho la paura che qualcuno, invece di trasformarsi in farfalla, preferisca rimanere bruco, saldamente ancorata al muro che l'ha generata e nella calda e pacifica normalità del proprio, inosservato, bozzolo.
Chi vivrà vedrà.
Dissi:

Ad oggi invidio persone che vedo felici e che si stanno vicine l'un l'altro.
E ora vorrei indipendenza, casa mia e qualcosa che non ho adesso, ma che presto ci saranno. Sono sempre più intollerante, sempre più triste e abbandonato, quando gli altri sanno pretendere il minimo quantomeno. Io non ne ho facoltà. Complimenti Andrea. 


Nessun commento:

Posta un commento

site stats