domenica 15 aprile 2012

Una nuova partenza


Stazione di Padova, sul marciapiede attendo nuovamente la carrozza sette che sta arrivando da Venezia; non sono superstizioso, penso, mi sono addirittura patentato come antisuperstizioso la sera di un venerdì diciassette, rompendo uno specchio e passando sotto una scala, ignaro di ciò che mi sarebbe successo il giorno dopo; non posso esserlo. E poi, in fondo, la famosa carrozza sette su cui è tramontato il sole un mese fa, non ha portato così male.


Salgo sul treno in questo grigio e piovoso pomeriggio di metà aprile, seduto di spalle rispetto alla direzione di marcia, ma ora non voglio guardare né avanti né indietro; la direzione mi è quasi indifferente, anche se ci sono sempre quelle luci a richiamarmi a ovest per quanto facciano sempre male agli occhi. A Peschiera del Garda c'è qualche squarcio tra le nuvole a ridare speranza ai viaggiatori di questo ennesimo convoglio diretto alla città delle opportunità, da cogliere, per chi non ha saputo coglierle a casa propria.

Mi lascio sopraffare dalla stanchezza per qualche minuto mentre, immerso in un senso di rilassamento che da tempo non sentivo, chiudo gli occhi sulle note di Zucchero e li riapro a Brescia, dove mi faccio accompagnare da James Morrison e la sua You Give Me Something. E il viaggio prosegue, con le sue sfide ed i suoi interrogativi, sempre sotto le nuvole.

...ma la felicità e la spensieratezza, quelle di una domenica pomeriggio, che vedo negli occhi di molti passeggeri della metropolitana che mi porta alla mia nuova sfida, la mia felicità e la mia spensieratezza, dove sono finite?

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