"...Come sempre suole accadere in un lungo viaggio, alle prime due o tre stazioni l'immaginazione resta ferma nel luogo di dove sei partito, e poi d'un tratto, col primo mattino incontrato per via, si volge verso la meta del viaggio e ormai costruisce là i castelli dell'avvenire..." (cit. Tolstoj). Strade diverse, vite diverse, posti diversi, mezzi diversi. Ma la meta è il viaggio e il viaggio siamo noi. E non ci fermiamo mai.
mercoledì 4 aprile 2012
Il falso
ìE basta che si manifesti, per capire quanto è falsa la morte. Meschina ingannatrice, altro non è che un insieme di illusioni tangibili come il pane di cui ci nutriamo. Ma non ci nutriamo di morte, l'essere umano va oltre questa misera sensazione.
Si passa una vita ad aspettare un momento per poi capire che allo stesso tempo tutto e niente è cambiato. Sensazioni, memoria tattili, olfattive. Tutto è vivo, come sempre.
Il pensiero batte la morte. Essa non è che l'occultamento di ciò che eravamo soliti vedere e sentire. Niente viene cancellato dalle ultime pagine di un libro, nessun ricordo svanisce al saluto dato all'amico che prende un treno.
La morte è solo una copertina per una vita vissuta. Finché ci saranno lacrime, pensieri, gesti usuali che non hanno più motivo di essere, niente è morto. E se un giorno non ci fosse più niente di tutto questo, quella sarà morte certa e perenne.
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