sabato 14 aprile 2012

Iniziano le salite

Ebbene sì, dopo i primi giorni di tutto bello ora si inizia a fare sul serio; in fondo devo accettare anche la mia posizione ancora instabile nonostante le nuove certezze professionali, devo accettare il risultato di sottostare a decisioni altrui senza aver voluto cavalcare l'onda dell'entusiasmo quando avrei potuto farlo. Ora si riparte, on my own in tutti i sensi, dopo un trasloco che mi ha fatto sbattere contro un primo muro di realtà da affrontare.


Iniziano così le salite, quelle vere, quelle da affrontare da soli, gambe in spalla e via. Ora non posso farmi fermare da queste prime difficoltà, ora bisogna ingranare le marce basse, accorciare il passo e, placato l'entusiasmo iniziale, proseguire a testa bassa, sapendo che la meta c'è ed è lassù, anche se non si vede. Per quanto disorientato io sia ancora, devo cercare di mantenere la rotta, tra i colpi di vento e le onde che ancora ogni tanto sbattono qua e là sulla chiglia, scuotendo pericolosamente la barca.

Ma ci sono anche dei tramonti che appaiono all'orizzonte, tramonti che ancora non riesco ad ammirare completamente, abbagliato da quelle luci che non si spengono, quelle luci che nonostante tutto vorrei raggiungere, contro convinzioni immotivatamente radicate, contro le mie continue paure. Principalmente paura di non raggiungerle per la paura di non riuscire a raggiungerle.

Paura della paura; paura di una solitudine che faccio fatica a sopportare, paura di stare al timone da solo senza un'altra persona che controlli le vele e mi aiuti a scegliere la rotta da prendere.

Ed ancora una volta la carrozza 4 percorre quei binari che collegano le mie vite, ed ancora una volta mi chiedo cosa vedano gli altri passeggeri nei miei occhi.

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