martedì 14 maggio 2013

Oltre la maschera


Contro le insidie di questo mondo ci si difende come si può. Ma anche contro le insidie dell'amore, la bestiaccia nera che ci aiuta a star bene e male. Non ci si disincaglia facilmente. E allora si porta una maschera: lo dico in generale.
Beh, ci ho pensato quando internet sul tablet non faceva più a causa delle mie montagne e l'introspezione faceva capolino forzata dal veloce incedere del pullman e dal silenzio.
Capita a tutti. Qualcuno se la mette più bellina (non io), e si veste da persona orgoglionsa e a tratti superficiale.
Io mi vesto da persona forte quando non lo sono.
Parlo troppo, per riempire un silenzio che penetra dentro di me e alle volte fa anche male. Lo riempio connon so che tipo di rumore.
Me ne accorgo di divenire molesto. Me ne accorgo di essere una persona che non esprime a pieno il proprio potenziale, che non tollera grigi, per cui o bianco o nero, nero soprattutto di recente, come il mio umore.
Non è confortevole questa situazione, per niente. Non è confortevole quello che avviene in questo mondo, quando la paura prende il sopravvento e le persone stanno arrabbiate per mesi. 
Ma chi va oltre questa maschera sa trovare cosa c'è di vero dentro di me. Troppe volte le persone si sono innamorate dell'involucro. 

La realtà è che per quanto possa ostentare sbandierati intenti di svolta, pure veri, per quanto dica di essere andato oltre, e magari chissà ci sono pure andato, c'è sempre bisogno di disincagliarsi, di rientrare nella propria vita.
E per me è solo una, quella che mi porta nell'Emisfero nord, in un punto preciso, con Duetto o non Duetto, fidanzata o non fidanzata, vita vera o non vita vera.
Con te o senza di te.

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