lunedì 13 maggio 2013

La soglia dei 32


32. E' un bel numero, in effetti.
Negli scacchi, sono 32 i quadrati neri sulla scacchiera, i quadrati bianchi e il totale di pezzi (neri e bianchi) all'inizio del gioco.
Nella scala Fahrenheit, 32 sono i gradi a cui congela l'acqua al livello del mare.
32 sono i denti dell'essere umano adulto.
Come e quando ci ho pensato?
Contestualizziamo: Pullman Bologna-Poggibonsi. Waze indica 110km/h, tratto Appenninico dell'A1. La mia strada è qui sotto e ho delegato a qualcun altro il compito di riportarmi a casa.
L'autista schiaccia il pedale a fondo, e in formazione c'è pure un Setra serie 315 diretto a Perugia, immediatamente dietro a noi, ma non ha il minimo senso della traiettoria. Potrei andare a dirgli come fare quei curvoni. Ma questa, come sempre, è l'ennesima divagazione che tiro fuori dal mio cappello. Dispersivo.
Torno da un fine settimana in terra emiliana, in cui ci si diverte, si ride, e combatto con l'introspezione che mi porta al solito l'incedere preappenninico di questo pullman col mio nuovo tablet.
Si ride, si cammina, si scherza. Già un passo avanti.
Vai, pullmanaccio, portami a casa nel mezzo del diluvio.
Ah, dimenticavo, oltre a queste curiosità, 32 saranno presto i miei anni.
Il tablet suona Hide and Seek di Imogen Heap.
Non so perché, ma a Bologna ho visto che sempre meno gente si tiene per mano. Sempre meno gente dimostra reciprocamente affetto e tira dritto come un treno ad alta velocità, sospinta dall'egoismo.
C'è un senso palpabile di bianco e nero, e un sapore un tantino amaro mentre la canzone finisce e guardo la signorina bionda accanto a me, che mi ha rivelato di avere 25 anni e che quando mi sono messo a sedere mi ha pure dato del lei.
Non so come mai, nonostante i giorni splendidi, guardo un po' indietro, come mi è stato detto da chi inizia ad intendersi della mia testa bacata e disabitata.
L'obiettivo è adesso quello di riguardare il tempo perso, ricercando un qualche evento traumatico che sta scatendando tutto questo bollito misto dentro la mia testa.
Dopo due conti mi accorgo che ho perso ben 5/6 anni. Vado a chiedere il conto a chi me li ha portati via, in quei brutti periodi, oppure devo riguadagnarmeli?
Ecco, la soluzione per me è la seconda. Ne ho quasi 32 e forse è tardi, ma ho appena aperto un conto corrente per metterci i soldi per i viaggi da fare, che sono tanti. Altro che Duetto o BMW Z4.

Perfetto: sono quasi 32, sono un Avvocato, mi merito del lei dalla bionda, peraltro parecchio carina, seduta accanto a me sul pulman Bologna-Poggibonsi in una domenica sera come tante in cui si riflette sulle opportunità perdute in una vita
Ma questa non è vita. Me l'avevano detto che sarebbe stato un percorso duro, lungo e tortuoso, un po' come questo tratto appenninico dell'A1.
Ma tutto questo sforzo mi porterà a demolire questa sweeping insensitivity of this still life. 
32, come i Farenheit.
Ci siamo, ma non mi lamento. 
Mi chiedo che regalo vorrei.
Non il Duetto sopra menzionato, ma la felicità. Semplice e banale. Forse sin troppo, per pretenderla da chi non me la vuol dare.
Chi ha orecchie per intendere intenda. O faccia orecchie da mercante. In fondo, sempre di orecchie si tratta.
Ho la sensazione che sarà piuttosto amaro come compleanno. 
Eviterò di pensarci. 

1 commento:

  1. ...io ti auguro di trovare quella testa che si incastra perfettamente sul tuo petto. sssssh . nana

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