venerdì 25 maggio 2012

Cronaca di un naufragio annunciato

Lo so, sto abusando di questo spazio nato per raccontare di viaggi compiuti e da compiere, di mezzi di trasporto, di strade... ma cos'è che ci spinge a muoverci, a guardare in una direzione e seguire un itinerario che ci porti , anche se non sappiamo esattamente dove sia quel ? Perché la nostra testa si ostina ad indurci a spostarci con la speranza di trovare qualcosa di meglio?


Tanti spostamenti, tanti binari, un sogno, tanti problemi da risolvere con me stesso, una solitudine da riconquistare per non farla diventare una malattia, tanti sbalzi di umore ancora da gestire. Stasera lascio Phil Collins cantare Oughta Know By Now per me, mentre gli amici, vecchi, nuovi e ritrovati, proseguono giustamente le loro vite tra divertimenti, lavoro e relax; io provo a godermi qualche parola amica per scacciare i fantasmi del recente naufragio e affrontare la notte che sta scendendo.

I Genesis nelle cuffie, una camomilla fumante nel bicchiere, ma la testa è qui, questa volta. Certo, un po' penso ai tramonti sul mare che non ho visto, alla brezza di Scirocco che ora ha ripreso a soffiare (anche se ormai più che Scirocco è quasi un Levante), a tratti anche ai sogni lasciati a metà ai piedi dei monti (a questo punto praticamente abbandonati) ed anche alle strade sbagliate; ma devo cercare di ricomporre il percorso senza cadere nelle buche e riprendere a viaggiare, ad andare avanti per una strada mia.

Sì, viaggiare... intonava il grande Lucio, evitando le buche più dure, senza per questo cadere nelle tue paure... certamente non volare, ma viaggiare!

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