mercoledì 23 maggio 2012

Bivi che si avvicinano

Mi siedo su una panchina al sole, con una leggera brezza che mi accarezza lievemente quei lembi di pelle normalmente sotto le maniche della camicia, ora tirate su in una dimostrazione di momentanea serenità; mi prendo qualche minuto per me, dopo troppo tempo passato a guardare in un'unica direzione, seguendo dei binari bagnati, con una nuova porta che inizia ad apparire invece di un muro, lì dove la nebbia inizia a diradarsi.

Ancora non so cosa ci sia esattamente dietro quella porta a vetri, per quello ci vorrà ancora qualche ora; certo è che quello che inizia ad intravedersi al di là di essa si fa sempre più interessante; sicuramente si celano nuove sfide, ma in fondo è quello che cerco, io che non riesco a percorrere vie dritte ed ho sempre bisogno di misurarmi con me stesso (perché con le altre persone non riesco a farlo).

Ancora qualche ora di attesa e poi avrò in mano le carte per scegliere la strada da prendere, anche se potrebbe voler dire abbandonare con dispiacere una strada che proprio negli ultimi mesi iniziava ad essere maggiormente tracciata, quella strada che mi ha portato, non senza ostacoli ma comunque abbastanza agevolmente, fino a questo bivio.

Tramonta il sole e mi rimetto in testa la frontale, forse deciso a non aspettare che risorga, cercando di convincermi per una volta di aver dato il massimo e che qualunque altra pazzia e qualsiasi altro sforzo per ritrovare quel sole sarebbero inutili. Se è vero che "L’amicizia e l’amore non si chiedono come l’acqua, ma si offrono come il tè" è anche vero che non si possono regalare a vuoto, non oltre una certa misura. E mi preparo ad un periodo di buio, attrezzandomi con il solito supporto di amici ed amici-fratelli.

...e il bivio si avvicina...

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