domenica 7 febbraio 2021

Rifugi


Bretella A11-A12, 135km/h. L'Enterprise si arrampica senza la minima fatica silenzionsissima in salita, nella fila del rientro di una baracca di fiorentini che tornano a casa dopo la domenica passata in Versilia. Tra le "strade della mia vita", questa è la prima che ricordo, da bambinetto, trasportato dai miei genitori, allora molto più giovani di me adesso, sulla Rover SD1 2400 Turbodiesel


blu metallizzato in direzione Forte dei Marmi, verso la casa che avevamo all'epoca là.
Poi siamo passati all'Elba dal 1990, ma questa è cronaca.
Ricordo distintamente tante canzoni in quel periodo, le compilation Freeway di 105, "You Came" di Kim Wilde e "Out of the Blue" Di Debbie Gibson.
Sono passati più di 33 anni.
Tra qualche mese ne avrò 40, molti di più dei miei genitori quando mi portavano al Forte. Rabbrividisco al solo pensiero.
Adesso nell'Enterprise suonano i Killers, che urlano "Shot at the Night", che sembrano scandire una cavalcata trionfale, e la mia vecchia casa è ridotta ad un cantiere abbandonato. Ci siamo andati in mattinata, e abbiamo trovato questo stato brutto e pietoso.
A destra il tramonto del ritorno non è cambiato: si staglia prepotente attraverso il guard rail, si riflette sul lago di Massaciuccoli con la forza bruta di un elefante che abbatte gli alberi nella Savana.
Si vede addirittura l'isola di Gorgona, con la sua forma a parentesi graffa, a ricordarci che l'Arcipelago Toscano che un tempo avevo amato molto è ancora lì, a farsi vedere e a dire "io ci sono".
Accanto a me c'è una vecchia amica, con cui abbiamo diviso una giornata stupenda. Siamo entrambi gravemente feriti, in effetti. Non tanto dalle recenti separazioni di entrambi, quanto dagli atteggiamenti delle persone che avevamo accanto.
Poco importa, per me è tutto passato. Dopo la Missione tutto è svanito, come se avessi messo un paio di occhiali nuovi, di cui avrei peraltro bisogno.

O meglio, a tratti qualcuno mi bussa e la notte non dormo. Chissà come la passi questa domenica.

Noi, feriti, parliamo la stessa lingua, veniamo dagli stessi luoghi e forse dagli stessi percorsi. Veniamo dagli stessi errori, dalla stessa voglia di normalità, dalla stessa, stupenda, idea che vogliamo qualcosa di normale, in effetti. 
Tutti hanno bisogno di un rifugio, per un attimo. Lo sappiamo bene e ne abbiamo diritto. Siamo perfetti sulla carta, "teste occupate" a parte. Non ce lo vogliamo dire, ma ci siamo insegnati qualcosa in questi anni.
Ci siamo insegnati reciprocamente che quello che conta è nel cuore, non nell'abitudine, e l'abbiamo messo in pratica, con tempi diversi.  

Alla nostra destra il sole cala, mentre ci allontaniamo sempre più da quello che volevamo, in effetti. Ma noi, qui e ora, abbiamo bisogno di questo, di una persona che senza “se” e senza “ma” ci porti fuori da questo periodo della nostra vita, di quel “passante distratto” che diceva Ilaria 10 anni fa, che ti accompagna verso un’evoluzione della tua vita. Ecco, saremo forse questo l’uno per l’altro.

Ogni tanto, anche se non ce lo diciamo, sia io che lei, ci giriamo dall’altra parte, ci troviamo qualcosa che fa male, ci rivestiamo del sorriso, e ci guardiamo come a dirsi “tutto è passato”. Non importa, tutti hanno bisogno di un rifugio, che serve ad andare avanti. 

Autostrada A11, 140km/h. Mi tolgo gli occhiali modello Carrera Grand Prix del 1977. Erano di mio padre e a me piacciono da morire, con una luce meravigliosa. Tutti mi dicono che sono terribili, ma a me piacciono da impazzire, perché, semplicemente, mi avvolgono. Avevo detto che li avrei messi solo in occasione di gare di auto storiche, per sembrare adeguato. Mentivo: ora li metto tutti i giorni. Così devo fare: non avere più paura degli altri e del loro giudizio.

Non so che faccia farò quando ti incrocerò la prossima volta in Tribunale.

Ma ora non ci voglio pensare, e dal suo sguardo si vede che nemmeno lei vuole farlo con gli affari suoi. Per oggi, e forse per domani, meglio continuare a girarsi dall’altra parte e dirsi che, alla soglia dei nostri 40 anni siamo ancora in grado di piacere a qualcuno totalmente, seppur in modo momentaneo ed effimero, o forse.....chissà.

Colle. Casa. Il Telepass ha funzionato. I baci hanno fatto lo stesso. Almeno per oggi. 

Non so per quanto e per come, ma almeno c'è ancora speranza, in questo Mondo.

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