sabato 7 luglio 2012

Hands in my pocket

Sì, lo so, è parecchio che non scrivo. Ma come spiegavo un paio di orette fa a Costante ma Improduttivo il fatto è che quando i miei spazi sono invasi, l'ispirazione sparisce. E i miei spazi, nel nuovo peregrinare delle Tre Città, mancano. Fisicamente, mentalmente, emotivamente. Mancano come mi mancano le nuvole londinesi.
E' come se ci fosse un delicato punto di equilibrio tra mancanza di spazi e stabilità. Rinuncerei gran volentieri a qualche spazio (fisico) in più per quel livello maggiore di stabilità che mi permetterebbe di Construire. Qualcosa, qualunque cosa, per l'impressione di sentirmi ancorata da qualche parte. A "casa" in una maniera un po' meno incerta, un po' meno precaria. Che così è un po' come se mi sentissi una personcina ormai adulta intrappolata nello stile di vita di una matricola fuori sede, che non è proprio il massimo, ecco. Insomma, quel fantomatico equilibrio è ancora molto, troppo lontano. 

Riparto. A settembre. Due mesi in una zona del mondo che mi ha sempre affascinato, intimorito, e musicalmente fatto venire gli occhi lucidi. Per una volta ci sarebbe potuta essere la possibilità di partire con Dolce Metà, per una volta la stessa Università sembrava offrire delle possibilità per entrambi. Piccolo particolare, i campus sarebbero così distanti che a quanto pare è più incasinato e dispendoso organizzare una partenza assieme che una breve vacanza per venirmi a trovare durante i due mesi, ancora una volta, di viaggio in solitaria. Ho un Fato dispettoso. 

Ieri ho pure avuto un "incidente di viaggio", non ho ancora capito come ma mi son data, da sola, il trolley sul mignolino del piede sinistro. Che non l'ha presa molto bene. Forse il trolley cercava di dirmi che è un po' stufo di viaggiare carico di libri e che avrebbe una gran voglia di farsi un Viaggio vero, di quelli in cui esplori, assaggi, scopri, ti perdi e ti ritrovi. Buttimola sull'ottimismo di Alanis, che anche questo periodo di stallo finirà.

What it all comes down to, my dear friends, is that everything’s just fine, fine, fine,
’cause I’ve got one hand in my pocket and the other one is hailing a taxi cab

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