sabato 30 giugno 2012

Sbalzo termico

Carrozza 9, solito Frankenstein Frecciabianca che torna a Casa (quella con C maiuscola, non il mio attuale rifugio personale); ...e fortuna che prenotando a caso ho trovato un posto qui, visto che sulla vicina carrozza 8 l'aria condizionata non funziona e c'è un intero vagone di passeggeri che vagano (spesso inutilmente, visto il giorno e l'ora - venerdì pomeriggio) in cerca di un posto a sedere, per non soffocare per il caldo opprimente di questo afoso (anche se leggermente ventilato) pomeriggio di inizio estate; Butterfly di Mariah Carey negli auricolari a cercare di darmi un po' di speranza.

Tanto caldo fuori, tanto freddo dentro; mi sono chiuso per qualche giorno nella mia nuova solitudine casalinga, stranamente senza che questa mi provocasse gravi scompensi e sbalzi di umore; come se la mia situazione psicologica si stesse lentamente assestando; verso il basso, ovviamente, visto che non sembro essere capace di mettere due sorrisi uno di fila all'altro (lo sono mai stato?) e sembro aver perso la voglia di cercare anche quei pochi spiragli di vento che davano almeno una direzione al mio sguardo.


Ora sono su questo treno senza sapere bene perché, senza capire perché io stia tornando verso una terra dove non riesco a trovare pace né pianificare alcunché; sono su questo treno senza sapere cosa farò in questi due giorni di inspiegabilmente volontario e forzato allontanamento dalla mia nuova vita, dove invece inizio a trovare qualche modesta soddisfazione nelle piccole cose di ogni giorno; nuova vita dove torna a farsi spazio quella vecchia solitudine, frutto di silenzi, di dimenticanze e di disorganizzazioni; nuova vita con ancora pochi e per lo più sconosciuti nuovi compagni di viaggio.

Certo, nuova è la vita, ma evidentemente non lo sono io.

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