venerdì 20 settembre 2013

La strada che porta lontano


Bund, vecchio quartiere coloniale di Shanghai, lungofiume che si affaccia su Pudong, il moderno quartiere finanziario di questa enorme e popolosa città dell'est asiatico, cresciuto (come altre parti della città) in tempi da record dal nulla. Una moltitudine di luci e colori accompagnano l'imbrunire riflettendosi sull'altrimenti monotono e monocromatico Huangpu durante una delle mie prime esplorazioni in questo nuovo mondo.

Da dove sono partito lo sapete, e la nostalgia c'è; nostalgia delle serate fuori con le parole che uscivano a ruota libera; nostalgia di tutti quegli amici che a Milano mi hanno fatto sentire a casa, che mi hanno regalato un nuovo presente, un luogo dove tornare, che ho lasciato nel migliore dei modi, senza rancori e senza rimorsi, senza scappare, intraprendendo una strada tutta mia.

Ora però, casa, è una fredda stanza d'albergo a più di novemila chilometri da quella precedente; e ci sono tante facce nuove che incrocio giorno dopo giorno, facce nuove che sto imparando a conoscere e con cui sto imparando anche a divertirmi, a ridere, a trovare nuove ispirazioni. Nuovi compagni di viaggio che, come me, hanno lasciato tutto e tutti per buttarsi in questa avventura, in questa sfida; ognuno con le proprie esperienze, le proprie caratteristiche e le proprie debolezze.

Forse faccio ancora fatica a trovare i miei spazi, nascondendo il mio bisogno di rimettere assieme i pezzi, di ripartire, di prendere le misure di questo nuovo mondo, di esplorarlo coi miei occhi, senza pensare sempre e solo agli obiettivi. Così resto al campus, questo pomeriggio, metto Eddie Vedder nelle cuffie e finisco di scrivere quanto avevo qui iniziato, prima di provare a capire se voglio pensare per qualche ora ancora alle tante cose da fare qui o trovare per una volta uno svago serale con una compagnia, come al solito, improvvisata.

Vedo la mia vita che cambia così come vedo cambiare quella di chi negli ultimi nove mesi ha voluto e saputo accettare ed accogliere i cambiamenti che sono scaturiti da un incontro casuale di ormai molti anni fa. Ma in fondo, le casualità, sono semplicemente delle opportunità; e questa opportunità, con tutte le sue evoluzioni e rivoluzioni, abbiamo voluto coglierla a cuore aperto.

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