sabato 4 gennaio 2014

Sopra le nuvole


Su nel cielo, mentre il sole tramonta alle nostre spalle colorando le nuvole prima d'oro e poi di rosa, a migliaia di metri da terra. Lascio nuovamente l'Italia cercando di non pensarci troppo su questo A321 russo quando invece, come da programma, una volta in quota ed a velocità di crociera, dopo un altro pasto tanto bilanciato quanto di incomprensibile composizione (riso con carne e carote, salumi e formaggi, pane e marmellata e barretta energetica), i pensieri tornano a farsi vivi.

Provo di nuovo quella sensazione di sentirmi italiano all'estero e straniero in Italia; sento di nuovo le lacrime che per qualche momento vorrebbero uscire per la tensione accumulata e dissimulata fino ad ora, questo momento in cui mi accorgo nuovamente di dirigermi, da solo e di corsa, verso il mio futuro; vedo l'azzurro fuori dal finestrino diventare arancione, poi indaco e tendere quindi al blu; le luci sull'ala che iniziano a brillare nella loro rassicurante intermittenza.

So che c'è chi mi aspetta, qui e lì; c'è chi mi ha fatto passare dei magnifici giorni nel mio peregrinare di queste ultime due settimane a zonzo per il nord, alla ricerca di amici che ci sono ancora, che mi hanno fatto sentire, e mi fanno sentire a distanza, il loro supporto. C'è chi mi attende anche a destinazione, con tutti i dubbi e le paure del caso, tra scelte più che mai complesse, pazzie e sfide.

Tra mezz'ora l'aereo atterrerà nel buio serale di Mosca per la prima tappa del viaggio; meno di tre ore a terra prima di risalire su un altro Airbus grigio-blu-arancione che questa volta punterà deciso ad est; ed all'arrivo sarà di nuovo Cina, di nuovo Shanghai, di nuovo io da solo coi miei possibili futuri.

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