martedì 14 gennaio 2014

Cinquetresette

Mi sveglio, esco lasciando la stanza buia alle mie spalle; metto al collo la mia banalissima sciarpa di pile nera per contrastare il freddo che oggi è arrivato a Shanghai e mi dirigo a piedi verso la fermata degli autobus; pochi minuti di camminata solitaria con la musica nelle orecchie prima della consueto rally nel traffico sul veloce veicolo motorizzato Daewoo della linea 537.

Il bus mezzo vuoto e le note di sottofondo lasciano spazio alla mente per ripercorrere fatti ed eventi di queste ultime settimane; ci sono ingranaggi che non si incastrano a dovere, nebbie che vanno via via diradandosi rivelando grigie realtà e colorati dubbi. Sensazioni già viste, in parte già vissute; con la corda che inizia a tirarsi sulle vecchie cicatrici. Parole lontane di chi mi conosce rassicurano e rincuorano; in parte inaspettatamente ed in parte no; strana cosa l'amicizia.

Ho provato a mettere un paletto, un punto di svolta, in avanti; è ancora lì, devo arrivarci; e prima ancora incamminarmi, invece di restare fermo a continuare ad osservare lo scomodo gradino su cui sono seduto continuando a farmi male. Uno scatto deciso ci vorrebbe, uno slancio, una decisione di cui sono capace solo quando non è prevista e non è ordinaria.

Mi rimetto le cuffie e cerco di trovare il momento giusto per lasciare il fardello di pensieri che mi attanaglia e guardare nuovamente avanti; che di dubbi ne ho già tanti, e non è il caso di perseverare su strade infruttuose se non addirittura dannose. Ci ho provato, non si può dire di no. Non è ora, non è luogo ...non sono io. La strada davanti è la mia e mia deve tornare ad essere, con tutte le insicurezze che la contraddistinguono.

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