lunedì 1 aprile 2013

Farcela



Pasquetta, stranamente bel tempo. E' piovuto a bestia, tranne ieri verso Siena.  Francesco e Marina ci invitanto tutti a pranzo, in una splendida cornice che conosco. Montaione è una delle località che preferisco: ci si arriva con mezz'ora di esaltazione automobilistica, di punti di corda, di uscite di curva con il motore urlante, passeggeri sballottati e annessi & connessi della mia bella Mito che non se ne vuole andare.
E vabbè. Cucino la brace. Cucino tutto. Mi diverto e sorrido. Mi sento a casa.
Di colpo l'annuncio. 
Marina va a vivere a Bruxelles, per amore.
Che bello. Che cosa bella l'amore, che abbatte e distrugge ogni barriera. Altro che tratto appenninico dell'A1, qui si tratta di gettare la propria vita e ripartire da zero in un altro posto. Si tratta di porre la propria vita nelle mani della persona che ami, con massima fiducia.
Davvero, sono commosso per voi. C'è vento di novità ovunque.
Amici vi voglio bene, davvero. Non nego che tutto questo mi porta a vivere un po' di invidia. 
Mai come oggi, volere è potere. E da un lato questo fa male, perché mi rende consapevole che sinora nessuno mi ha amato per come sono e si è messo in gioco per me. 200km non sono tanto.
Speriamo nel futuro. Se non altro, io mi butto con tutto me stesso come sempre.
E' la verità: nessuno nella mia vita, salvo pochi esempi, si è rimesso in gioco totalmente con me, andando contro le proprie convinzioni, le proprie abitudini. Chi ho avuto accanto è sempre stata egoista, orientata alla propria vita.
Chi ti ama viene da te e questo fine settimana ne ho avuto l'ennesima conferma, da Marina e Francesco.
Sono forse un po' invidioso, perché mi sono spessissimo mosso io senza avere un feedback adeguato. Non ho autostima perché è stata demolita di recente, non capisco come mai qualcuno apprezzi come sono, è così strano.
Eppure, forse, ho qualcosa da dare pure io, e non sono le cene o altro. Avrei qualcosa da dividere. Staremo a vedere.
Mi prende una stranissima sensazione, quando la malinconia ti prende nel traffico e prolunghi le canzoni che te la stimolano invece di toccare quel tasto sul volante che le smorzerebbe all'istante.
Cosa vorrei? Semplicemente sentire quella voglia di divider tutto che non ho mai percepito, senza le paure di amici, genitori, problemi vari e abitudini varie. Voglia di vivere, e basta.
Ma perché non è mai stata così? Perché in 31 anni quasi 32 nessuno ha voluto buttarsi su di me e con me nell'avventura della vita e nessuno mi ha mai detto "ti amo e ti seguo"? A partire da viaggi e avventure, forse il problema sono io: do troppo e ci sono, mi modello su chi è accanto.
Il primo errore da smorzare forse è questo.
Uno spiraglio si vede, forse. E ne sono contento. Ma ancora non sento quello che credevo fosse evidente. Lo aspetterò e combatterò ancora.
E comunque basta volerlo. In due.

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